Incontri multisensoriali con i capolavori,
visite guidate e degustazioni alla scoperta del territorio bresciano
Un Museo e il suo capolavoro dal buio alla luce, il territorio che li ospita e le visite multisensoriali sono i tasselli della seconda edizione di Una notte, un Museo, progetto ideato e promosso da Fondazione Provincia di Brescia Eventi e Provincia di Brescia con l’intento di far riscoprire Brescia e la sua provincia attraverso la cultura e le opere d’arte rappresentative dei suoi musei. Dopo il primo coinvolgimento nel 2022 di sette realtà museali – il Museo Camuno di Breno, la Collezione Paolo VI – Arte contemporanea di Concesio, la Casa Museo Zani della Fondazione Paolo e Carolina Zani, il Museo Lechi di Montichiari, il MuSa di Salò, il MAVS – Museo archeologico della Valle Sabbia e il Museo Diocesano di Brescia- con la realizzazione di sette video in notturna per raccontare le sedi e i loro territori di riferimento, l’iniziativa si presenta in una nuova veste, ampliata.
Oltre allo storytelling multimediale (firmato da A+B e Fotofficina) che invita il pubblico, attraverso la voce narrante dell’attore bresciano Luciano Bertoli, a seguire un visitatore notturno all’interno di ciascun museo, riscoprendo alla luce di una torcia il capolavoro maggiormente rappresentativo, il riconoscimento dell’AVVISO UNICO 2024 di Regione Lombardia (Ambito A – Bando a Sostegno di Progetti di Promozione Educativa Culturale) ha permesso di ampliare il progetto con un piano esperienziale prevedendo sette differenti serate con visite guidate, in un percorso coinvolgente e stimolante alla scoperta del nostro variegato territorio, valorizzandone le collezioni e il luogo ospitanti.
Il progetto nasce dalla collaborazione con UICI Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ETS Sezione Brescia, Arte con Noi e sette nuove realtà museali individuate nell’ottica di un coinvolgimento che valorizzasse anche le aree periferiche del territorio, incentivandone così la visita: il Museo delle Armi e Tradizione Armiera di Gardone Val Trompia per la Valle Trompia; l’Eco Museo Valvestino e l’Osservatorio Astronomico di Cima Rest, in Valvestino; il Museo civico di Manerbio e del territorio per la Pianura Bresciana; il Museo Martino Dolci nella quartiere San Polo del capoluogo bresciano; il musil – Museo dell’Industria e del Lavoro di Rodengo Saiano per Sebino-Franciacorta; il musil – Museo dell’energia idroelettrica di Valle Camonica a Cedegolo e il Museo il Divino Infante di Gardone Riviera per l’area lacustre gardesana.
Dall’essere prima semplici spettatori del video promozionale, nel corso delle serate dedicate i visitatori potranno vivere in prima persona, attraverso due turni, uno alle 19:30 e uno alle 20:30, la visita dei musei, attraverso un percorso multisensoriale, con delle bende sugli occhi, per riscoprire in modo alternativo, oggetti e opere custoditi. I capolavori da scoprire attraverso il tatto e il puro ascolto, attraverso tasselli, componenti, materiali di riferimento, attrezzi di lavoro e tavole tattili, saranno la Tomba del Guerriero per il Museo Civico di Manerbio, il percorso interattivo legato alle turbine nel musil di Cedegolo, l’arte del cinema nel musil di Rodengo Saiano, le testimonianze della vita della comunità agricola di Magasa nel Museo Etnografico di Cima Rest, un fucile del 1.600 per il Museo delle Armi di Gardone Valtrompia, la tela “Brescia, neve in stazione” tra i dipinti di Martino Dolci nell’omonimo museo, e il Piccolo Re del XVIII secolo per il Museo Il Divino Infante di Gardone Riviera. Varcato l’ingresso, linea di confine fra la luce e il buio, il pubblico, prima della visita “tradizionale”, si troverà alle prese con una condizione inusuale, in cui occorre imparare un “altro vedere”: il buio disorienta, sconcerta chi è abituato da sempre a fare affidamento sulla vista, ma è anche l’occasione per scoprire nuove dimensioni.
Dopo un primo momento multisensoriale, il pubblico sarà accompagnato dagli staff dei musei all’interno delle sale, chiudendo l’esperienza di visita con il senso del gusto. Sarà infatti possibile assaporare le peculiarità enogastronomiche che testimoniano l’identità del territorio con degustazioni di produttori locali, veri e propri custodi di specialità alimentari e tradizioni culinarie che valorizzano i luoghi.