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EticaFestival 2019

Al via la seconda parte di ETICAFESTIVAL 2019
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EticaFestival 2019

La quarta edizione di Eticafestival, un progetto accolto e fortemente voluto dalla Fondazione Provincia di Brescia Eventi e dalla Provincia di Brescia, quest’anno si è proposto in una formula nuova: ha aperto infatti la rassegna “Bellezza crea bellezza” che da luglio a settembre ha valorizzato le zone della nostra provincia che si sono distinte per aver scelto di investire nel recupero e nella trasformazione del proprio territorio, luoghi appunto di bellezza ritrovata.

Da ottobre a gennaio, con il sostegno prezioso della Comunità Montana Valle Sabbia per la sezione ALTRISGUARDI Teatro in Vallesabbia, partirà la seconda parte di Eticafestival, che si caratterizza per una ricca proposta teatrale: su venti incontri ben diciotto sono riservati a spettacoli teatrali – alcuni di questi si sono stati inseriti, grazie alla disponibilità dei teatri che li ospiteranno, all’interno della loro stagione.

Eticafestival 2019, dopo aver toccato con “Bellezza crea Bellezza” Iseo, Toscolano Maderno, Vezza d’Oglio, Borgo San Giacomo, Collebeato e Montichiari, farà tappa in altri 12 comuni della provincia (Calcinato – Cologne – Edolo – Gavardo – Lumezzane – Manerbio – Marcheno – Odolo – Palazzolo sull’Oglio – Pertica Alta – Sabbio Chiese – Vestone – Villanuova sul Clisi) con un’attenzione, che da sempre contraddistingue la rassegna, al coinvolgimento delle scuole: sette spettacoli su diciotto prevedono infatti repliche per gli istituti scolastici.

La seconda parte di EticaFestival 2019 usa prevalentemente lo strumento del teatro non tanto per colpire allo stomaco quanto per accarezzare l’intelligenza. Si raccontano storie di donne e di uomini che hanno agito responsabilmente nella loro vita, diventando magari piccoli eroi nascosti, rifuggendo il loro interesse, a volte a scapito della vita stessa.

Ecco la scelta del teatro, per rappresentare e ripresentare sulla scena queste donne e questi uomini, perché lì, l’attrice o l’attore rendono in qualche modo vivo, con la potenza del loro esserci, un mondo anche se lontano, una donna o un uomo anche se non più presenti. Ne rendono quasi corporeo il pensiero che li ha condotti a quelle decisioni, a quelle azioni, a quei comportamenti perché a noi, esseri un po’ confusi in questo tempo furioso, sia concesso uno spazio di coscienza per riflettere e agire consapevolmente nel nostro vivere comune.

Anche quest’anno il tema dell’etica verrà declinato in modo trasversale e toccherà ambiti diversi. I primi appuntamenti da non perdere sono: lunedì 26 ottobre, alle ore 20,30 a Pertica alta Luciano Bertoli con il suo lavoro su don Milani, Dalla parte degli ultimi; sabato 9 novembre a Sabbio Chiese il gradito ritorno di Christian di Domenico con il suo nuovo spettacolo Nel mare ci sono i coccodrilli e il 15 novembre Lella Costa sarà a Villanuova sul Clisi a presentare il suo nuovo libro, un dialogo con Edith Stein.

Scarica il calendario degli appuntamenti cliccando qui EticaFestival_calendario

 L’ingresso alla maggior parte degli spettacoli è a pagamento ed è diversificato.

Per informazioni: eticafestival@gmail.com e info@eureteis.com

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PERIFERICHE VISIONI Mostra a Palazzo Martinengo dal 4 al 27 ottobre

“Periferiche Visioni – Suburbs: a study about”, visitabile a Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino a Brescia dal 4 al 27 ottobre 2019, prodotta dall’Accademia di Belle Arti SantaGiulia con la cura dei Docenti Paolo Sacchini e Massimo Tantardini e realizzata in collaborazione con la Fondazione Provincia di Brescia Eventi, non è solo una mostra, ma parte di un macro studio di ricerca e azione nato in Accademia SantaGiulia sul tema delle periferie.
Un progetto di ricerca che ha preso il via in fase sperimentale in Accademia SantaGiulia nell’Anno Accademico 2015/2016, momento in cui l’Accademia ha avviato un processo metodologico con la prospettiva di connotarsi attraverso un proprio stile nel modo di trattare alcuni grandi temi della polis internazionale che sono fondanti la contemporaneità. Nel caso specifico l’argomento centrale – la questione delle periferie – è stato inserito nella didattica dei corsi tramite le cattedre di Scenografia, nei moduli specifici di Antropologia Visiva e di Metodologia della Ricerca condotti da Massimo Tantardini. Il Progetto e la mostra sono parte essenziale delle politiche e delle attività di internazionalizzazione di Accademia SantaGiulia: tale ricerca, nata inizialmente dallo studio dell’area urbana di Brescia, si è poi allargata ad altri spazi nazionali ed internazionali, avviando un vero e proprio “scambio di informazioni e prassi” che ha permesso ad Accademia di farsi capofila di una più ampia riflessione sulla visione delle
periferie nel mondo. Al progetto, oltre agli studenti di Accademia SantaGiulia, hanno lavorato cinque realtà accademiche e universitarie europee ed una extraeuropea: École Supérieure des Arts Saint- Luc (Bruxelles, Belgio), Escuela de Arte y Superior de Diseño de Murcia (Murcia, Spagna), Escuela de Arte y Superior de Diseño Gran Canaria (Isole Canarie, Spagna), Uniwersytet Warminsko-Mazurski w Olsztynie (Olsztyn, Polonia), Uniwersytet Zielonogórsky (Zielona Góra, Polonia) e Silpakorn University (Bangkok, Thailandia).

La mostra a Palazzo Martinengo raccoglie oltre 150 lavori realizzati dagli studenti delle diverse istituzioni con diverse tecniche, tra cui fotografie, immagini, video, grafiche, disegni, opere visive, progetti. L’obiettivo è focalizzare l’attenzione del pubblico sulle riflessioni attorno al concetto di Periferia, ponendo – in particolare – il problema di come riallineare centri, periferie e province. Le aree fuori dal centro non possono più essere altro rispetto allo spazio di vita reale degli individui. Non siamo noi a guardare le periferie, ma sono loro che, oggi, osservano noi, in perfetta
sintonia con alcuni principi essenziali della cultura visuale contemporanea che fanno delle aree periferiche un fenomeno reale dell’immaginario, una percezione della realtà che modifica la realtà stessa mentre la connota. Questo progetto nasce con la vocazione di ricercare l’identità dei luoghi negli spazi urbani più distanti dal centro; un centro che non va inteso unicamente come spazio architettonico, ma anche e soprattutto come luogo dell’accadimento. Le periferie non sono uno spazio extratemporale, anche lì la realtà si modifica attraverso le azioni degli uomini nel tempo. Il percorso di mostra si snoda a partire dalla “periferia” intesa soprattutto come spazio, per virare in seguito verso un orizzonte più intensamente umano, nel quale emerge invece – specialmente – l’aspetto della vita all’interno della periferia. Così, dopo un’apertura che riproduce l’atmosfera del laboratorio creativo e di studio (e che traduce
visivamente, in qualche modo, le dinamiche di ricerca che hanno condotto alla nascita del progetto all’interno della didattica dell’Accademia SantaGiulia), le sale di Palazzo Martinengo ospitano in primo luogo lavori a carattere per lo più documentario – benché sempre connotati da uno sguardo trasversale e vivacemente narrativo – che propongono un’ipotesi di mappatura delle caratteristiche innanzitutto “spaziali” della periferia, evitando tuttavia gli stereotipi secondo i quali oggi, per lo più, si tende a guardare ad esse, per far emergere semmai concetti più sottili,
quali ad esempio quelli di vuoto, di identità, di intramoenia/extramoenia (i quali peraltro si danno in accezioni sensibilmente diverse a seconda del luogo in cui si trovano, perché è naturale che la periferia bresciana non sia esattamente identica – al netto di una pur consistente similarità innanzitutto concettuale – alla periferia di Bangkok o a quella di un’isola come Gran Canaria). Nella seconda parte del percorso il focus della mostra si sposta progressivamente sugli abitanti della periferia, la cui presenza è dapprima allusa da oggetti che rimandano più o meno esplicitamente al loro passaggio e alla loro quotidianità, e poi più direttamente testimoniata dai loro
corpi, dalle loro voci o dai segni concreti della loro esistenza, in un’atmosfera che si carica ora di malinconia e ora di ironia, giungendo sino a far emergere inaspettate scintille di spiritualità. In questo modo, il visitatore è accompagnato in un viaggio che si conclude con opere che – pur non rinunciando affatto a documentare – si connotano soprattutto per il carattere sognante ed intensamente emotivo, attraverso il quale si intende proporre una insolita chiave di lettura sul fenomeno per così dire “sfocato” delle periferie.

Orari di visita:
Giovedì e venerdì 15:30/18:00
Sabato e domenica 10:00-13:00/14:00-18:00
Apertura speciale notte bianca sabato 5 ottobre 18:00/23:00

Ingresso libero

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GIORNATA EUROPEA DEL PATRIMONIO A PALAZZO MARTINENGO 21 settembre

Come ogni anno a settembre si celebrano le Giornate Europee del Patrimonio
Culturale, un’iniziativa congiunta del Consiglio d’Europa e della Commissione
europea. Le Giornate Europee del Patrimonio sono progettate per aiutare a scoprire
una vasta gamma di risorse culturali attraverso una serie di eventi tematici per
pubblicizzare storie e luoghi meno noti che hanno contribuito a plasmare la cultura e
il patrimonio dell’Europa. L’obiettivo è quello di approfondire la comprensione del
passato comune dell’Europa, valorizzare i valori tradizionali e promuovere nuove
iniziative di educazione al patrimonio e di conservazione.
Quest’anno sarà “Arte e intrattenimento” il tema celebrato durante la due giorni in cui
si svolgeranno un insieme di eventi culturali in tutta Europa che risulta essere tra i più
partecipativi dai cittadini europei.
Le Giornate europee del patrimonio 2019 vogliono mettere in risalto come l’arte e
l’intrattenimento siano cambiati nel corso dei secoli e hanno dato forma ad una
identità culturale comune: i Paesi europei vengono invitati a celebrare proprio questo
aspetto e a condividere le diverse tradizioni culturali.

La Fondazione Provincia Brescia Eventi e la Provincia di Brescia celebreranno la
Giornata Europea del Patrimonio sabato 21 settembre a Palazzo Martinengo.
Quest’anno la Giornata coinciderà con l’iniziativa nazionale del Touring Club Italiano
“Un giorno per bene”, nata per coinvolgere la cittadinanza nella valorizzazione dei
beni comuni.
Questo il programma:
Dalle 10 alle 13 e dalle 15:30 alle 18
Visita a Palazzo Martinengo e agli scavi archeologici da parte del Touring Club
italiano, in particolare alle nuove Sale archeologiche 1-2
Dalle 10 alle 13 e dalle 15:30 alle 20:30
Visita alla mostra Sotto i cieli del Garda
Nel cortile del civico 32
Percorso di gusto e olfatto tra sapori e essenze a cura di Antonio Gardoni, architetto
e profumiere di bogue-profumo
Dalle 18
Degustazioni e aperitivo
Dalle 19 alle 20:30
Intrattenimento musicale con il quartetto di fiati Bazzini Consort che eseguirà brani di
J.S. Bach (1685-1750) e M. Seiber (1905-1960)

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STEFANO MANCUSO PER BELLEZZA CREA BELLEZZA A COLLEBEATO sabato 21 settembre, alle 18

Appuntamento sabato 21 settembre, alle 18, nella zona dell’ex cava della Porta del Parco di Collebeato con il quinto incontro di Bellezzacreabellezza, nata all’interno di EticaFestival per valorizzare quei luoghi, come l’ex cava Cembre, che hanno ritrovato una bellezza grazie all’impegno di tutta una comunità.
Per la zona della Valle Trompia è stata scelto Collebeato, luogo simbolo di una trasformazione e di una bellezza ritrovata: l’area di un cementificio abbandonato è stata bonificata ed è diventata un nodo ecologico di rilevanza regionale, dove la natura si è presa la rivincita sugli eco-mostri. Si è ricostruita infatti la rete ecologica che collegava il fiume alla collina, ricreando quell’habitat naturale distrutto dalla fabbrica. In questo modo tutta la zona si sta ripopolando, ritorna la flora e la fauna autoctona, si rigenera la biodiversità. Sarà proprio la ex cava a ospitare Stefano Mancuso, scienziato innovativo e rivoluzionario, professore all’Università di Firenze. Incluso dal New Yorker tra i “world changers”, tra coloro che sono destinati a cambiarci la vita, è un professore di neurobiologia vegetale e tra le massime autorità mondiali impegnate a studiare e a divulgare le ricerche sulle straordinarie capacità delle piante, creature intelligenti e sensibili.

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STEFANO MIGLIETTI per BELLEZZA CREA BELLEZZA a VEZZA D’OGLIO sabato 7 settembre

Luogo di bellezza ritrovata nella Valle Camonica è la cava del Borom di Vezza d’Oglio.
Negli anni scorsi è stato infatti attivato un percorso di ricerca e promozione artistica dei siti
estrattivi: una ricchezza unica – composta da granito dell’Adamello, porfido della Valcamonica, pietra simona e marmo bianco – che nessuno ha mai studiato in modo complessivo e che è stato indagata dal punto di vista storico, archeologico e architettonico.
Accanto allo studio si è promosso un intervento artistico di valorizzazione dei siti, attraverso installazioni di marmo ed esibizioni musicali nate proprio dal suono delle pietre. A Vezza d’Oglio si trova la cava più importante della Valle: quella del pregiato marmo bianco, dove si possono ancora vedere gli antichi binari. L’area, su spinta e volontà del paese (dove si trovano ancora scalpellini viventi), è stata recentemente riqualificata.
Ospite nella piazza di Vezza d’Oglio, (in caso di maltempo l’incontro si sposterà a Centro Eventi Adamello), Stefano Miglietti, accompagnato dalla chitarra di Andrea van Cleef.
Per parlare di Superare se stessi. Storie di montagna, di sfide, di coraggio ci sarà il runner, alpinista e ultramaratoneta Stefano Miglietti, noto per aver compiuto delle imprese al limite della resistenza sportiva e umana.
Lo scorso anno ha attraversato i sei deserti di roccia e sabbia nel sud-est del Marocco, 530 km complessivi di marcia contro la fatica e contro se stessi, percorsi con successo a ritmi vertiginosi. Nel 2003 è stato il primo uomo ad attraversare l’Erg Murzuq in Libia, due volte vincitore della Yucun Artic Ultra, corsa tra i ghiacci del Canada, nel 2006 ha percorso in autonomia il Gran Mar di Sabbia egiziano. Nel 2011 ha stabilito il nuovo record del mondo
nelle 10 maratone desertiche non stop e nel 2012 ha superato la depressione Qattara, 250 km senza cibo né acqua. Sfide certo non adatte a tutti, che richiedono esperienza, coraggio e grande motivazione.
In caso di maltempo l’evento sarà ospitato nel Centro Eventi Adamello.

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TOMASO MONTANARI per BELLEZZA CREA BELLEZZA al CASTELLO DI PADERNELLO giovedì 5 settembre

BELLEZZA&ARTE
Sappiamo salvare la bellezza?
Istruzioni per l’uso del futuro
Creare valore con i beni culturali
Lo storico dell’arte
Tomaso Montanari
al
Castello di Padernello di Borgo San Giacomo
accompagnato dal pianoforte di Ivan Ronda
giovedì 5 settembre 2019, ore 20.30

 

Terzo incontro della rassegna Bellezza crea bellezza nello splendido Castello di Padernello di Borgo San Giacomo. Giovedì 5 settembre, alle ore 20,30, sarà una serata dedicata all’arte e alla necessità di preservare e creare belle zza per costruire un futuro. Sarà infatti ospite della rassegna lo storico d’arte Tomaso Montanari, studioso del l’arte dell’età barocca e della storia del patrimonio culturale.
Professore prima alla Federico II di Napoli e ora professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università per Stranieri di Siena, è convinto che “gli storici dell’arte servano a fare entrare le opere d’arte nella vita intellettuale ed emotiva di chi si occupa di tutt’altro”. E che “l’amore per la storia dell’arte non debba essere un fatto privato, ma pubblico e politico. L’articolo 9 della Costituzione ha, infatti, mutato irreversibilmente il ruolo del patrimonio
storico e artistico italiano, facendone un segno visibile della sovranità dei cittadini, dell’unità nazionale, e dell’eguaglianza costituzionale, perché ciascuno di noi ne è egualmente proprietario” e deve prendersene cura.
Non a caso Tomaso Montanari verrà ospitato nel Castello di Padernello, edificio del 1400, negli anni esposto all’incuria finché un manipolo di visionari, gli Amici del Castello, ini-ziarono a prendersi cura del maniero e a valorizzare il borgo di Padernello. E così che da allora, grazie alla passione e alla buona volontà di donne e uomini, con un’audace opera-zione pubblico-privata, si riprese il filo per riannodare la storia di un territorio. Grazie a loro il Castello è nato a nuova vita. Ora è totalmente restaurato e trasformato in un centro attivo di promozione artistica e artigianale. Tutto questo grazie a una fondazione di volontari che negli anni si sono impegnati e hanno dedicato tempo e risorse per preservare e valorizzare un patrimonio di grande valore storico e artistico, diventato un centro di diffusione culturale per tutta la zona della Bassa bresciana.

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CARLO PIANO per BELLEZZA CREA BELLEZZA a TOSCOLANO MADERNO sabato 31 agosto

BELLEZZA&COMUNITÀ
Costruire il bello. Progettare è prendersi cura degli altri.
Il giornalista Carlo Piano autore con il padre Renzo Piano di Atlantide. Viaggio alla ricerca della bellezza
al Museo della Carta di Toscolano Maderno,
accompagnato dalla chitarra di Stefano Festa
sabato 31 agosto, ore 18.00

Il secondo appuntamento della rassegna Bellezza crea bellezza sarà all’interno del Museo della carta di Toscolano Maderno, sabato 31 agosto alle ore 18. La storia del luogo che ospita l’evento si inserisc e a pieno titolo nella rassegna: l’antica cartiera nella Valle dell e cartiere di Toscolano Maderno risale al 1400 e viene salvata dal degrado grazie all’iniziativa di un gruppo di ex lavoratori dipendenti che danno vita a un’associazione per evitare specul a zioni e operazioni immobiliarie . Dal 2007 è diventato un Museo, un centro di diffusione culturale. Gli ex lavoratori dell’unica cartiera ancora attiva nella zona fanno oggi parte del CdA del Museo, sono guide volontarie e gestiscono i
laboratori della Car tiera, insegnando ai visitatori a fare la carta.
Il Museo della carta di Toscolano ospiterà il giornalista Carlo Piano, autore con il padre Renzo del libro “Atlantide. Viaggio alla ricerca della bellezza”.
A guidare Renzo e Carlo Piano in questo viaggio è un desiderio ancestrale, come molti esploratori prima di loro: salpare e prendere il largo alla ricerca di Atlantide. Atlantide è la città perfetta, perché ospita una società perfetta. Questa è la sua bellezza, preziosa e inafferrabile. “Edificare genera un orgoglio comune, tiene assieme la gente”.
Carlo Piano, accompagnato dal musicista Stefano Festa, ci parlerà del viaggio intimo con suo padre alla ricerca della città perfetta, una riflessione sul senso del costruire.
“Ci vuole un’intera vita, anche lung a se ti riesce, per imparare, capire, raccogliere tutto assieme. Magari per fare un edificio in cui mettere i desideri della gente, l’invenzione del costruttore e la poesia degli spazi. E, per poterlo fare, bisogna aver conosciuto tanta gente, aver cammina to per molti luoghi in silenzio. Bisogna aver viaggiato, sofferto, letto tante pagine, aver avuto molti amici e forse aver rubato loro qualche idea.

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MOSTRA SOTTO I CIELI DEL GARDA di ALESSANDRO MOMBELLI dal 30 agosto al 21 settembre 2019

Il progetto nasce dalla passione del fotografo Alessandro Mombelli per il lago e i territori gardesani, dal piacere di camminare e osservare il paesaggio benacense, un territorio unico per natura, identità e storia. Il territorio benacense è ricco di bellezze naturali, percorsi storici e sede di numerosissimi castelli. Questi hanno provveduto alla difesa delle comunità e alle strategie territoriali sulle linee allo stesso tempo di confine e di unione.

In riferimento a questa idea d’incontro il fotografo Alessandro Mombelli si è posto l’obiettivo di indagare le costruzioni storiche nel contesto paesaggistico. Un’interazione tra cultura e natura per ricercare un punto di vista tra i profili degli edifici e le linee dei panorami, con particolare interesse rivolto alle antiche costruzioni in presenza dell’acqua, via di comunicazione e scambio che il lago di Garda e i suoi fiumi rappresentano da sempre.

La scelta della finitura fotografica del bianco e nero sottolinea le luci e le ombre delle strutture architettoniche in combinazione con quelle del paesaggio e lascia che il colore sia riservato ad un’imperdibile visita di persona.

Sotto i cieli del Garda è parte di un ciclo espositivo riguardante i percorsi e gli edifici storici del lago, presenta una selezione di scatti dei castelli del Garda e della Valle delle cartiere.

Il giorno dell’Inaugurazione della mostra è previsto un intervento della dott. Giusi Villari, esperta in storia dei castelli.

 

Alessandro Mombelli – fotografo

Alessandro Mombelli nasce a Brescia nel 1979. Nel 2005 si laurea in Scienze Politiche, coltiva da sempre l’interesse per l’arte. Dal 2003 partecipa ad esposizioni e a concorsi pittorici e fotografici. Nello stesso periodo vince alcune borse di studio e matura esperienze all’estero. Nel 2010 ottiene un Master in Photography and Visual Design presso la Fondazione Forma di Milano. Dal 2006 a oggi collabora come fotografo freelance e ha partecipato a numerose esposizioni.

 

aperto venerdì 16-19/sabato e domenica 10-13, 15.30-19

Inaugurazione: venerdì 30 agosto ore 18

Ingresso libero

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STEFANO BOERI per BELLEZZA CREA BELLEZZA nella RISERVA NATURALE TORBIERE DEL SEBINO giovedì 25 luglio

Le tre edizioni di EticaFestival hanno avuto la capacità di coinvolgere oltre 30 comuni della provincia, che hanno partecipato entusiasti della qualità della proposta culturale. Quest’anno EticaFestival proporrà al suo interno una nuova rassegna, “Bellezza crea bellezza”, che parte da un presupposto diverso: dal territorio, dalla sua conoscenza, dalla sua meravigliosa peculiarità, per offrire una proposta che possa valorizzare ed esaltare la sua bellezza, attraverso altra bellezza.
Abbiamo individuato 6 comuni di ogni zona della nostra provincia che si sono distinti per aver scelto di investire nel recupero e nella trasformazione del proprio territorio: comuni che hanno riqualificato aree industriali dismesse in parchi ecologici, edifici sottratti alla mafia in luoghi di cultura, che hanno ridato vita a boschi, a percorsi nella natura, al restauro di chiese o palazzi.
Luoghi quindi simbolo di una trasformazione, decisa e condivisa da una comunità, che ha voluto e saputo lasciare una traccia di bellezza nel suo paesaggio.
Questi siti diventeranno teatro naturale di una proposta artistica-culturale che parta proprio da quello specifico territorio: l’idea è quella di aggiungere “bellezza” a “bellezza”.

OBIETTIVI
L’obiettivo di questo progetto è quello non solo di far conoscere i luoghi che hanno cambiato volto grazie a buone pratiche condivise, ma valorizzare proprio queste scelte, che hanno saputo essere lungimiranti e spesso “rivoluzionarie”, mettendole in rete e trasformandole in un esempio da riprodurre, attraverso una pubblicazione che possa raccontarne la bellezza e il percorso maturato dalla comunità.
La proposta artistica, che nascerà proprio dal territorio, e verrà “costruita” insieme al comune, è pensata sotto forma di dialogo tra forme d’arte o di conoscenza diverse, che sappiano parlare tra loro, con lo spazio e il paesaggio, offrendo un nuovo sguardo di bellezza e intessendo nuovi rapporti.

Giovedì 25 luglio 2019, alle 20:30 si terrà nella Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino l’incontro IL BOSCO VERTICALE. L’insostituibile valore della biodiversità, con l’introduzione dell’attore Roberto Capo, che racconterà la bellezza di un’area prioritaria per la biodiversità grazie alla varietà di habitat e di specie rare o a rischio di estinzione.

Scarica la locandina bellezzacreabellezza_provaglio_boeri

Ph credits: Sergio Di Giacomo, Francesca Parisini e Ivan Sarfatti

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MOSTRA HUMANS – ALESSANDRA AITA dal 19 luglio al 18 agosto 2019

Le figure di Alessandra Aita aspettano inquiete delle risposte, si protendono cercando un contatto, bramano una ragione che dia significato alla loro esistenza. Hanno già conosciuto lo smarrimento e l’abbandono e sanno, sulla loro pelle, cosa significa superare le intemperie della vita, eppure rimangono in attesa, pervase di speranza, di forza, di luce. Sono come quei pezzetti di legno che le compongono, sopravvissuti alle forze della natura e allo scorrere del tempo, levigati e consunti e, proprio per questo, pieni di dignità e bellezza. Una bellezza che Alessandra Aita è capace di scorgere mentre li raccoglie sul greto del Tagliamento, fiume lungo cui va a passeggiare fin da bambina. Gli studi e la formazione artistica le consentono poi di comporre, con quei semplici elementi, forme umane, tridimensionali, dai volumi proporzionati e dalla superficie ruvida, articolata nel succedersi di pieni e vuoti e nel gioco grafico delle linee.

Nata a San Daniele del Friuli nel 1983, eredita dalla sua terra l’interesse per il legno, quale materia d’elezione per la scultura, e quel senso del rigore che la porta a ridurre i suoi soggetti all’essenziale e a costruire le sue opere con pazienza attraverso una personale e collaudata tecnica. Ama la natura e da essa trae ispirazione e sostanza per la sua creatività.

D’altro lato le sue figure non potrebbero che concretizzarsi per mezzo di quegli umili legnetti, che da scarti, diventano materia prima sostenibile e preziosa nella sua varietà. In tale scelta è già contenuta parte della riflessione sull’uomo contemporaneo che è al centro dell’arte di Alessandra Aita: la difficoltà dei rapporti, la necessità di un dialogo con la propria coscienza, la volontà di rompere schemi imposti per ascoltare le emozioni, l’isolamento e, di contro, la potenza di un abbraccio, la scoperta delle proprie risorse, l’accettazione di sé e del prossimo, la ricerca di nuove prospettive.

In collaborazione con Fondazione Castello di Padernello

aperto venerdì 16-19/sabato 10-13, 15.30-19/domenica 10-13, 15.30-19

Inaugurazione: venerdì 19 luglio ore 18

Ingresso libero